Cologna – Dietrofront: comando militare con cui si ordina un’inversione di marcia, usato anche nella ginnastica. Annullamento improvviso di una decisione: il governo ha fatto dietrofront. Potrebbe essere il termine giusto anche per quello che sta succedendo per la caserma dei carabinieri di Cologna, che non chiuderà i battenti, come detto alcune settimane fa.
A dire il vero non si tratta di un proprio e vero cambio repentino di marcia ma solamente alcune dovute precisazioni, che però portano ad una sostanziale modifica di quello che si prospettava inizialmente. Sta di fatto che la caserma dei carabinieri di Cologna continuerà la sua normale attività.
Lo ha precisato in una nota il Comando Provinciale dell’Arma. “Per procedere alla chiusura del presidio dell’Arma – spiega la nota – occorre un assenso del Comitato Provinciale sull’ordine e la sicurezza pubblica e infine del Prefetto. Il tutto poi è da sottoporre alla decisione finale del comando generale dell’Arma dei Carabinieri”.
Insomma, una trafila lunga e complessa, che per ora non è nemmeno in discussione. Il malinteso, forse, è nato da quando, nella scorsa primavera, la Compagnia Carabinieri di Copparo chiedeva in comodato d’uso gratuito la caserma di Berra, poi concesso dall’amministrazione comunale di Riva del Po, fatto che non faceva alcun riferimento ad una eventuale chiusura del presidio di Cologna ma lo lasciava pensare.
Una buona notizia per i residenti che inizialmente avevano preso male questa possibile chiusura. Rimane comunque il fatto che lo stabile che ospita l’arma, di proprietà del Demanio (Stato) non gode di buona salute e necessita di una manutenzione straordinaria.
Per ultimo, ma non ultimo, l’amministrazione comunale di Riva del Po, attraverso il sindaco Zamboni, fa sapere che le scelte “Non dipendono dal Comune ma sono ipotesi di riorganizzazione dei presidi dei Carabinieri sul territorio”.
Come dire: ci adatteremo alle decisioni. Anche perché non vi è alternativa.
(l.c.)
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