Cologna – “Via Coronelle: strada dimenticata da tutti” ritornano alla carica i residenti della strada bianca che si trova sotto l’argine della frazione di Cologna, nel comune di Riva del Po. Lo fanno periodicamente, tanto perché qualcuno sappia che ci sono anche loro, e lo fanno soprattutto dopo una copiosa pioggia, perché è lì dove emergono tutti i problemi.
“Dopo i due ultimi temporali – spiega Fedora, signora residente e da sempre combattiva a difesa della “sua” strada – non si poteva uscire di casa, perché l’acqua copriva la strada. E poi di notte siamo senza una luce. Anche noi paghiamo le tasse come gli altri”.
Le famiglie residenti si contano su una mano “ma non per questo dobbiamo essere trattati cittadini di serie B”. Asfalto e pubblica illuminazione sono le cause principali della protesta dei residenti, una strada comunale che manca anche della rete pubblica del metano.
“Ogni tanto mettono sulla strada della ghiaia – commenta ancora Fedora – se lo fanno dopo che è piovuto la strada diventa peggio di prima”.
In questi giorni l’amministrazione comunale sta provvedendo ad asfaltare diverse strade e quelle bianche, che sono circa 19 chilometri su tutto il territorio comunale, per ora non vengono toccate.
“La priorità va data alla sistemazione di quelle asfaltate – ha detto l’assessore Pozzati – poi si faranno anche quelle bianche”.
Ma i problemi non finiscono qui; via Coronelle diventa anche luogo di discarica abusiva: approfittando del buio e di una strada fuori mano gli avventori buttano l’immondizia come fosse una discarica. “Da decenni – è il commento unanime dei residenti – viviamo in una situazione di disagio. Possiamo capire l’assenza del metano, ma almeno una strada asfaltata e la pubblica illuminazione la meritiamo”.
Resta il fatto che anche gli impegni presi dall’amministrazione precedente – posizionare dei punti luce dove ci sono le abitazioni e provvedere a una sistemazione della strada, cercando di fare in modo che non si formino pozzanghere – non ha sortito alcun effetto.
“Confidavamo nell’arrivo di queste nuove risorse (quelle della fusione) – concludono unanimemente i residenti – affinché si potesse avere una via degna di essere chiamata tale”.
(d.m.b.)
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