Riva del Po – C’è tempo fino al 21 marzo prossimo per presentare la domanda/segnalazione per iscrivere il proprio albero nel registro monumentale. A comunicarlo è Mauro Felicori, assessore alla cultura e al paesaggio della Regione Emilia-Romagna.
Sono ben 126 gli alberi monumentali d’Italia della nostra regione! Gli aspetti naturalistici non sono però sufficienti per conoscere appieno questi silenti testimoni del tempo, abbiamo anche bisogno indagare gli aspetti storico-culturali e sociali legati all’albero monumentale. Per farlo serve l’aiuto dei cittadini. Basta compilare un form per segnalare informazioni, ricordi, tradizioni o curiosità, ma soprattutto il possesso di documenti, immagini, pubblicazioni, video, registrazioni sonore, poesie, fiabe, o di qualsiasi altro materiale che abbia come protagonista o coinvolga in qualche modo gli alberi monumentali d’Italia dell’Emilia-Romagna!
Il link al form sul sito del Patrimonio culturale qui ➡https://regioneer.it/tt808q1p
Tutti questi alberi sono censiti, schedati, fotografati e misurati: sono quei grandi alberi, tutelati a livello nazionale, che godono del titolo di “monumentali d’Italia”. In Emilia-Romagna. Come detto sono attualmente 126, ma il loro numero è in costante aggiornamento grazie alle nuove proposte di tutela, approvate con cadenza annuale. Gli aspetti naturalistici non sono però sufficienti per conoscere appieno questi silenti testimoni del tempo che hanno attraversato decenni, o addirittura secoli, seguendo l’evoluzione e il cambiamento di un territorio e affiancando le storie e le vicende di una comunità, a volte da protagonisti.
Per indagare gli aspetti storico-culturali e sociali legati all’albero monumentale c’è bisogno del cittadino: da qui la richiesta/proposta dell’assessore regionale. Nel nostro territorio comunale sono 2 gli alberi iscritti in questo registro. Quello più “vecchio” è il pioppo di Via Alberano a Berra, censito con D.M. n. 5450 del 19-12-2017D.P.G.R. 139/21 n. 001/A806/FE/08.
Questo maestoso pioppo si trova nella campagna ferrarese nelle pertinenze di una casa colonica, affacciato al canale derivatore. È collocato nei pressi della casa colonica, come nella migliore tradizione contadina, per offrire comodamente al bisogno la propria ombra e frescura agli abitanti, uomini ed animali, che vivono nell’azienda agricola. È un albero di dimensioni ragguardevoli, soprattutto per quanto riguarda il tronco che vanta una circonferenza di ben 680 centimetri; parimenti l’età è stimata abbondantemente superiore al secolo. Il fusto è possente e con contrafforti molto evidenti.
L’impalcatura bassa, a 2,5 metri di altezza, e la forma globosa della chioma fanno pensare ad una vecchia capitozzatura. In gergo popolare viene chiamato “piopa”; il pioppo canescente ricorda da vicino il pioppo bianco sia per alcune caratteristiche della pianta che per l’adattamento all’ambiente. È un ibrido naturale tra Populus tremula e Populus alba. È diffuso in tutta Europa come pianta di interesse selvicolturale. In Italia è presente soprattutto nelle regioni centro-settentrionali, sino a 600 m. di altitudine. È impiegato anche a scopo ornamentale in parchi e giardini.
In Emilia-Romagna, come in altre regioni, il pioppo tremulo era considerato l’albero portafortuna per eccellenza, perché secondo una diffusa tradizione col suo legno fu costruita la santa Croce. Le sue foglie essiccate e conservate in sacchetti erano considerate amuleti contro incidenti e malocchio. Un ramoscello veniva posto accanto alla porta per allontanare le malattie.
L’altro, di recente iscrizione, è il Vecchio Sorbo di Guarda, diventa Pianta Monumentale grazie al riconoscimento con il Decreto del Presidente della Regione Emilia Romagna n. 1 del 15/01/2024. Attorno al Sorbo simo state svolte diverse iniziative e si spera ne vengano fatte molte altre.
Chiunque può segnalare o richiedere il riconoscimento del proprio albero, anche secdi trova su una proprietà privata.
(red)
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