martedì, Maggio 14, 2024
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RIVA DEL PO – C.L.A.R.A. E’ GIUSTAMENTE(?) SODDISFATTA DEI RISULTATI RAGGIUNTI NEL 2020: DIFFERENZIATA AL 74% – NON COSI’ LA VEDONO GLI UTENTI CHE NON SONO PIENAMENTE CONTENTI DEL GESTORE RIFIUTI

Riva del Po – Preservare la qualità del territorio e migliorarne la gestione delle risorse: un focus sempre presente nelle attività di Clara, al fine di ottenere il massimo Valore Naturale che rappresenta  l’insieme dei processi e delle risorse ambientali che contribuiscono ai servizi che vengono erogati  quotidianamente: il miglioramento della qualità del territorio e la gestione degli impatti su di esso e su tutte le sue risorse sono sempre al centro delle attività di Clara.

Tra questi rientra certamente il miglioramento dei livelli di raccolta differenziata e riciclaggio, fondamentali al raggiungimento di una completa economia circolare: per questo Clara è orgogliosa dei risultati ottenuti nel corso del 2020, anno nel quale Clara è riuscita a gestire oltre 116 mila tonnellate di rifiuti urbani, domestici e non domestici, con una percentuale media di raccolta differenziata che si è attestata al 74%, un risultato importante se consideriamo che la media nazionale è del 58,1% circa e quella regionale del 67,3%.

Partendo da questi presupposti non ci sarebbe nulla da lamentarsi, anzi, solo da ringraziare. Ed invece per i cittadini del Comune di Riva del Po tutto questo sembra una presa per i fondelli.

“Bollette con cifre altissime ed un territorio pieno di discariche abusive: questo è quello che vediamo”.

Forse, ripeto forse, le due cose non vanno di pari passo, bisognerebbe distinguerle, ma siccome il servizio è sempre quello, dividere le due cose diventa impossibile.

“Siamo (assieme a tutti i Comuni che fanno riferimento a Clara) i cittadini che meglio differenziano ma che non gli viene mai riconosciuto questo traguardo, in alcun modo. Disservizi quotidiani e aumento dei costi è quanto si vede tutti i giorni.

Sarebbe ora di smetterla con questa tiritera è iniziare a pensare anche ai cittadini. Qui non si tratta di superare le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria, che giustamente va affrontata, ma anche i problemi che da decenni ci attanagliano, per primo i costi, troppo elevati, ed un servizio con numerose lacune da colmare”.

(d.m.b.)

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