Riva del Po – “Scusandomi anticipatamente per il forte ritardo nella risposta, si dichiara che non è possibile accogliere la domanda”.
A distanza di qualche giorno dalla pubblica “protesta”, partita da La Nuova Ferrara, da parte di un cittadino residente a Berra ed appoggiato dalla consigliera comunale Daniela Simoni (Gente di Riva del Po), arriva la risposta, che sembrerebbe non lasciare margini di intervento ulteriore. Il destinatario è un signore con la coniuge disabile al 100%, che all’inizio di febbraio scorso aveva presentato domanda per accedere al contributo regionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
E la risposta, a firma del responsabile ufficio tecnico comunale (che in questo caso funge solo da tramite), dà i dettami del perché la richiesta non è stata accolta. “Le motivazioni mi hanno lasciato perplesso – commenta il marito – dopo la presentazione della domanda ho contattato l’ufficio regionale preposto e mi è stato detto che la domanda era arrivata e che tutto era regolare. Ora invece mi si dice che nella domanda manca la modulistica obbligatoria”.
E, leggendo la risposta, sembra che l’intervento non rientri tra quelli soggetti a contributi. Ma la cosa che lascia piu stupito il marito è “Il costo dell’intervento non è congruo con i lavori da realizzare”. “Non capisco cosa significhi “non è congruo” – dice ancora il marito – il preventivo è stato fatto da un professionista del settore che ha pensato ad una pavimentazione che possa sorreggere anche il passaggio di mezzi pesanti, perché io di lì ci passo per accedere ai garages. Ma se loro – in riferimento a chi gestisce i contributi – hanno ditte che il lavoro lo fanno con costi inferiori io non ho alcun problema a farli fare a loro”.
L’uomo non è affatto rassegnato ed è convinto che questo è un suo diritto. “Se questi contributi ci sono è giusto che anch’io ne usufruisca altrimenti ne viene a meno la loro utilità, soprattutto sociale”.
La risposta riporta anche quali sono i casi di contributi previsti per legge (regionale n. 24/2001), con l’ufficio tecnico comunale che rimane “A disposizione per chiarimenti e allega la corretta modulistica”.
Il marito è convinto e deciso a non mollare. “Nei prossimi giorni cercherò di capire bene cosa sia successo – conclude – il perché prima la documentazione c’era tutta e ora manca qualcosa e cosa. E poi questo preventivo: sembra perfino che io ci abbia fatto la cresta sopra. E tutta mia intenzione percorrere la via giusta e corretta, non voglio certo essere un “fuorilegge”, però ritengo di avere pieno diritto di accedere a questo contributo e farò di tutto per ottenerlo, perché ritengo che mia moglie abbia il diritto di frequentare il cortile dove abita in sicurezza”.
(d.m.b.)
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