martedì, Ottobre 8, 2024
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RO – IL MULINO SUL PO TORNA ALLA RIBALTA PER IL SEQUESTRO DELLA DITTA CHE HA L’INCARICO DI RESTAURARLO – DANIELE SIMONI: TUTTO NASCE DAL RISPARMIO DI 100 EURO SULLA MANUTENZIONE…

Ro – Il sequestro dell‘area del cantiere di Cavanella Po, all’interno del quale c’è anche il Mulino sul Po, aveva smosso molte critiche nei confronti dell’amministrazione comunale di Riva del Po, “colpevole” di non essersi informata fino in fondo delle condizioni della ditta.

Un sequestro per inadempienze da parte del titolare del cantiere, risultate a seguito di indagini ambientali svolte dal Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera di Chioggia, diretto dalla Procura della Repubblica di Rovigo, effettuata a seguito di un’attività delegata, sequestrando il cantiere navale esteso per una superficie di circa 8.000 mq., perché svolgeva le proprie attività ad alto impatto ambientale senza le autorizzazioni necessarie.

Una notizia che aveva preso di sorpresa anche gli amministratori, che non sapevano nulla, che informavano che gli accertamenti dovuti erano stati fatti, “Ma nulla vieta all’ente locale di contattare il Suap (sportello attività produttive) per verificare anche la regolarità amministrativa della ditta incaricata – commentava Daniela Simoni (Gente di Riva del Po), consigliera comunale di minoranza – Per esempio come in questo caso la validità dell’aua (autorizzazione unica ambientale per le matrici ambientali appunto) che viene emanata da Arpae ma rilasciata dal Comune”.

Il fatto non ha comunque cambiato i programmi della Giunta Zamboni, che prosegue nel suo cammino e che oggi, mercoledì 16 marzo, tramite l’assessore comunale ai lavori pubblici, fa il punto della situazione. “Oggi ho parlato con il signor Bedeschi titolare del cantiere navale di Cavanella Po – spiega Marco PozzatiMi ha detto di aver provveduto a ripresentare le autorizzazioni necessarie e precedentemente lasciate erroneamente scadere, per poter ottenere l’autorizzazione alla riapertura del cantiere, cosa che ormai sembra molto probabile nel giro di qualche giorno.

Alla riapertura delle attività l’ufficio tecnico comunale provvederà alla stesura del capitolato riguardante il restauro del Mulino, propedeutico alla finalizzazione della gara di affidamento dei lavori. Naturalmente ci recheremo  sul posto per completare la valutazione dei danni al fine del recupero definitivo”.

Una vicenda dai mille risvolti, che la consigliera Simoni commenta così: “La vera domanda che dobbiamo farci è: perché il mulino si trova li nel posto sbagliato al momento sbagliato? Perché è affondato 2 volte ed abbisogna di restauro. Ma perché è affondato? Perché non è stata sostituita la pompa di sentina del costo di circa 100 euro. E perché non è stata sostituita la pompa? Per mancanza di manutenzione del natante. E perché il natante non è stato manutentato? Per mancanza di gestione. Ecco che ci siamo. L’incuria, la negligenza e quindi l’incapacità degli amministratori è la causa di questa odissea”.

(d.m.b.)

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