sabato, Aprile 27, 2024
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SERRAVALLE – ANNO NUOVO PROBLEMA VECCHIO: MANCANO I LOCULI AL CIMITERO – QUESTIONE ANTICA CHE NEPPURE LA NUOVA GIUNTA PROVVEDE A RISOLVERE – LE PROPOSTE CI SONO MA LE RISPOSTE “ISTITUZIONALI” NO – FORSE DOVREMMO ESSERE IN CAMPAGNA ELETTORALE…

Serravalle – Anno nuovo, problema vecchio: mancano i loculi. E così alcuni cittadini di Serravalle si rifanno avanti per manifestare pubblicamente la loro insoddisfazione nei confronti della pubblica amministrazione.

Qui, nella frazione più orientale del Comune di Riva del Po, la cremazione rimane ancora la soluzione finale del percorso di vita, quasi un obbligo, perché sul cimitero locale è pressoché impossibile trovare loculi, mentre le cellette abbondano.

Una battaglia pacifica e costante che i cittadini stanno portando avanti ma che non da segnali di possibili soluzioni, anche se una proposta sul tavolo del primo cittadino è arrivata da parte di un geometra.

“A fronte di numerose domande da parte dei compaesani di costruire loculi, ho formulato una possibile soluzione e l’ho proposta al sindaco – spiega il geometra Si tratta di cambiare il regolamento: solo così si potranno costruire i loculi a costi ridotti. Bisogna rivedere il regolamento e porre modifiche che riguardano la costruzione di Cappelle Gentilizie composte da più nuclei familiari, individuando una zona ben precisa della parte nuova del cimitero, dove lo spazio non manca”.

La domanda/proposta  del geometra, articolata ed esaustiva, è stata presentata al sindaco di Riva del Po a luglio del 2019 ma ancora nessuna risposta è stata prodotta.

“Riteniamo che ognuno abbia il diritto di scegliere tra sepoltura o cremazione – ribadiscono molti cittadini di Serravalle – cosa che da molto tempo non ci è più concessa, visto che mancano i loculi”.

Da molti anni l’amministrazione comunale non costruisce più loculi, da mettere a disposizione dei cittadini che ne hanno bisogno, e quelli liberi sono già acquistati. La precedente amministrazione berrese ha sempre detto che mancavano i soldi per poter far fronte a nuove costruzioni e l’arrivo dei contributi dalla fusione con Ro doveva rappresentare uno sbocco, una possibile soluzione del problema, ma fino ad ora nulla si è mosso.

(d.m.b.)

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