Cologna – Necessità di un intervento urgente il Monumento dedicato ad Aurelio Zamboni, che si trova nei giardini in piazza a Cologna.
Basta guardarlo per capire che, a parte lo sporco, ci sono parti che si stanno sgretolando. Il monumento riporta la figura dell’ultimo gesto eroico del caporale e medaglia d’oro al valor militare, che, prima di morire colpito da una granata, afferrò il proprio braccio che gli si era staccato, e lanciandolo contro il nemico disse: “Non ho più bombe, ma ecco la mia carne, e che vi possa arrecare danno”.
Nato a Cologna il 30 dicembre del 1919 Aurelio Zamboni morì il 15 dicembre 1941 e il 2 marzo del 1949 gli fu conferita la medaglia d’oro. A lui sono state dedicate una via a Cologna, una a Ferrara (la circonvallazione est) e la sezione ferrarese dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, che l’anno scorso gli hanno dedicato la festa per il centesimo anniversario della nascita.
Ed è proprio in collaborazione con quest’ultimi che l’amministrazione comunale ha in mente di mettere le mani al monumento.
“Al termine dell’emergenza, quando la situazione sarà più tranquilla – spiega Andrea Zamboni – ci troveremo con l’associazione e valuteremo sul da farsi. È comunque certo che il monumento riceverà una manutenzione straordinaria e ritornerà ai vecchi splendori”.
L’intervento non si presenta alquanto semplice, perché il materiale che compone il monumento si sgretola facilmente. Anni fa si era tentato un recupero del colore ma proprio perché si sgretolava facilmente l’idea era stata abbandonata.
(d.m.b.)
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