lunedì, Aprile 29, 2024
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BERRA – GIOVEDI’ 22 FEBBRAIO LA SCUOLA MEDIA HA OSPITATO UN’INIZIATIVA DAL TITOLO “ACCOGLIENZA” – PROGETTO E ORGANIZZAZIONE DEL PROF. MASSIMO TRENTINI – SI PARLAVA DELL’EROE DELLA 1° GUERRA AURELIO MONDIALE ZAMBONI…

Berra – Nella mattinata del 22 febbraio la scuola media “Ugo Foscolo” di Berra ha ospitato l’iniziativa dal titolo “Accoglienza”, un progetto organizzato dal professor Massimo Trentini, davvero emozionante e significativa. Il progetto aveva come scopo l’incontro della classe I^ G della Scuola Secondaria di primo grado, con la classe V^ B della Scuola Primaria e verteva sulla conoscenza di un monumento del Comune di Riva del Po: la scelta è caduta sul monumento al bersagliere “Aurelio Zamboni”, medaglia d’oro al valor militare, posto a Cologna.

“Gli alunni della classe V^ B hanno presentato con relazioni e disegni il monumento, la vita del bersagliere e l’avvenimento eroico che l’ha coinvolto – ha spiegato il professor Trentini – mentre gli alunni della classe I^ G hanno relazionato tramite internet e la smart TV le loro ricerche. Il progetto ha avuto un grande coinvolgimento da parte degli alunni e dei loro insegnanti ed è risultato di grande successo”.

Il 20 ottobre del 2019 l’eroe Aurelio Zamboni veniva ricordato nel centenario della sua nascita, con una pubblica cerimonia. Tutte le testimonianze sono concordi nel riportare una scena così drammatica e carica di emozione, inoltre il monumento di Cologna riporta anche la frase che Aurelio Zamboni avrebbe pronunciato prima di morire: “Non ho più bombe, ma ecco la mia carne, e che vi possa arrecare danno”.

Per la verità è da credere che in momenti così tragici e concitati il linguaggio sia stato più crudo e realistico, la versione riportata è quella aulica e burocratica contenuta nella proposta per la Medaglia d’Oro al Valor Militare , che fu conferita meritatamente con decreto del 2 marzo 1949.

L’episodio fa parte dell’ampia letteratura di guerra che narra dell’eroismo dei nostri soldati, che dovettero sopperire con le loro fatiche e i loro sacrifici alla scarsità delle risorse tecniche a loro disposizione, prova ne sia che fu immortalata nella copertina della Domenica del Corriere dell’8 marzo 1942 con una famosa tavola disegnata da Walter Molino.

Da allora tutta la comunità di Cologna ha sempre commemorato il sacrificio del suo illustre concittadino nato nella località rivierasca al Po (allora facente parte del Comune di Berra) esattamente il 30 dicembre del 1919, ma soprattutto lo ricordano i suoi commilitoni bersaglieri. Infatti la sezione ferrarese dell’Associazione Nazionale Bersaglieri è intitolata ad Aurelio Zamboni, e la memoria del suo eroismo è mantenuta viva con iniziative periodiche come la intitolazioni di due strade, una a Cologna e una a Ferrara, o lo scoprimento della targa commemorativa sulla casa dove Aurelio ebbe i natali.

Anche la famiglia ha sempre tenuta viva la memoria dell’eroe attraverso la figura del fratello Paolino (anche lui bersagliere) e l’attuale sindaco di Riva del Po (del cui territorio Cologna ora fa parte) è il dott. Andrea Zamboni, figlio di Paolino e nipote di Aurelio. Invitato all’evento il primo cittadino di Riva del Po ha detto: “Confermo! Progetto davvero emozionante ai miei occhi per il tema trattato “il monumento allo zio eroe Aurelio Zamboni” e di grande valore educativo per i nostri ragazzi per conoscere la storia del territorio.

Senza conoscere la storia non possiamo pensare di avere un futuro ed i nostri giovani hanno il diritto-dovere di studiarla. Il tema “monumento” (“statua” come l’hanno definito nei loro lavori) deve essere davvero un monito a ricordare chi ha dato la vita per il proprio Paese, tutti coloro che sono caduti in guerra e non solo Aurelio.

Soprattutto, questo l’ho ribadito ai nostri ragazzi ringraziandoli per l’emozionante mattinata che mi hanno fatto vivere, quel monumento-statua deve essere anche un monito ad avere sempre presente che le guerre sono il male assoluto in ogni epoca e per ogni comunità”.

(dmb)

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