https://rivadelpo.civicam.it/live11-Comune-di-Riva-del-Po-Consiglio-Comunale-24-05-23.html
Riva del Po – Continua la querelle tra la consigliera di minoranza Daniela Simoni (Gente di Riva del Po) e la Giunta Zamboni.
Causa del “litigio” è il comportamento tenuto dal presidente del consiglio Paolo Manzoli nella seduta consigliare del 24 maggio scorso. In quella seduta, durante l’intervento della consigliera Simoni, relativo al personale del comune di Riva del Po, veniva bruscamente interrotta dal Presidente del Consiglio che affermava:“il personale è argomento di giunta e l’intervento è dunque fuori tema”. Alla reazione scomposta della consigliera il presidente gli toglieva la parola.
“Il Presidente del Consiglio si è permesso di sindacare il merito ed il contenuto del mio intervento – replicava la consigliera Simoni – mentre da Regolamento Comunale egli deve sovrintendere al regolare svolgimento della seduta consiliare, con imparzialità garanzia ed equidistanza, ma non ha il potere di valutare la sostanza degli interventi dei partecipanti alla seduta”.
Nella seduta del 25 luglio il presidente del Consiglio apre la seduta e chiede scusa al consiglio ed ai cittadini che avevano seguito in streaming il consiglio precedente teatro della divergenza. “A me non rivolge nemmeno una parola – spiega Simoni – Subito dopo chiedo di intervenire e provvedo ad illustrare l’accaduto, a rendicontare gli articoli del Regolamento che riguardano le prerogative di Presidente e consiglieri e, insieme al consigliere Occhi Serena, chiedo le dimissioni immediate del Presidente del Consiglio per inosservanza delle norme regolamentari e quindi per abuso di potere ed abbandono l’aula con la precisazione che ritornerò in quel consesso quando la legittimità dello stesso sarà ripristinata”.
La registrazione streaming pubblicata sul sito ha tagliato tale richiesta motivando un problema tecnico. “In data 11 agosto ho interpellato il sindaco – prosegue simini – chiedendo se intende provvedere al recupero dei punti 1 e 2 della seduta consiliare datata 25 luglio attraverso l’ausilio di tecnici abilitati; se disporrà l’aggiornamento del sito istituzionale con la versione integrale della seduta consiliare datata 25 luglio”.
Il sindaco non ha risposto, invece ha risposto il Responsabile del Servizio dell’Unione dei Comuni che “precisa che nessuna anomalia tecnica si è verificata e da una serie di osservazioni del segretario comunale tra queste una mi pare molto interessante: “La seduta del Consiglio comunale si tiene, eccezionalmente, in forma segreta quando, ai sensi dell’art. 40 del regolamento comunale, “vengono trattati argomenti che comportano apprezzamento delle capacità, moralità, correttezza di persone o esame di fatti e circostanze che richiedono valutazioni delle qualità morali e delle capacità professionali di persone”.
In questo caso, durante la seduta segreta, oltre ai componenti del consiglio, resta in aula solo il Segretario Comunale” quindi nel caso di specie la seduta consiliare del 25 luglio da pubblica è passata a segreta (mediante un automatismo in quanto nessuno dei consiglieri è stato avvisato) perchè la non competenza, la non conoscenza, la non preparazione del Presidente del Consiglio deve rimanere nelle segrete stanze della casa comunale e non deve essere rendicontata ai cittadini. E allora perchè accampare la scusa dei problemi tecnici?
In estrema sintesi: la mancata risposta del sindaco, alla richiesta di dimissioni ed alla interrogazione, conferma l’antidemocraticità dell’attuale sistema governativo”.
Una vicenda dai contorni intricati, difficile da capire, troppo tecnica, che solo gli addetti ai lavori (forse) potranno districare. Il presidente del consiglio siede ancora al suo posto.
(red)
Se vuoi vedere il consiglio comunale del 24 maggio :
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