lunedì, Maggio 13, 2024
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RO – FA ANCORA PARLARE DI SE’ IL VELOX CHE NON CI DOVEVA ESSERE – L’UNIONE TERRE E FIUMI HA DECISO DI NON RESTITUIRE LE SOMME INDEBITAMENTE PERCEPITE – DANIELA SIMONI CI SPIEGA PERCHE’ L’UNIONE SBAGLIA…

Ro – Non c’è più, è stato rimosso, ma continua a far parlare di sé. Si tratta del velox che si trovava sulla SP5, la strada che da Copparo porta a Ro. L’unione Terre e Fiumi ha chiuso il capitolo rimborsi richiesti da coloro che avevano deciso di pagare la multa con patteggiamento, ribadendo l’interpretazione della Cassazione per cui chi ha pagato subito per usufruire della riduzione è come patteggiare e di conseguenza non può chiedere risarcimenti.

Contrariata la consigliera di Riva del Po Daniela Simoni, una delle tante che ha battagliato per avere ragione sui rimborsi. “Non c’è peggior sordo di chi non vuol capire o di chi fa finta di non capire – commenta la consigliera – L’Unione dice di non voler riconoscere il maltolto, perchè di questo ormai palesemente si tratta, in quanto il contribuente ha patteggiato. Ma nel nostro caso, ripeterò fino allo sfinimento, la richiesta era di un annullamento in autotutela in ragione del fatto che l’illegalità e l’illegittimità dell’accertamento (lo stesso Prefetto di Ferrara ha scritto nero su bianco che lì il velox non ci poteva stare per espressa violazione di legge) fanno venir meno i presupposti della sanzione stessa, che sarebbe nulla.

In sostanza, vero che il contribuente non può più agire in giudizio per opporre la sanzione, vero che pagando ha ammesso, ma non viene meno la possibilità, anzi meglio dire il dovere, per l’ente di restituire “da sé” le somme illegittimamente riscosse. Che per una volta l’ente palesasse la sua di responsabilità che è tra l’altro molto evidente visto tutti i ricorsi che sono stati vinti e le sanzioni annullate e le spese di giudizio rimborsate ai ricorrenti.

L’annullamento in autotutela – precisa Simoni – ovvero la pubblica amministrazione risarcisce restituisce volontariamente, ha infatti proprio lo scopo di consentire all’ente di “rettificare” i suoi “errori” senza che alcun rimedio giurisdizionale e/o coattivo venga attivato. Lo sappiamo benissimo anche noi che ormai i rimedi giurisdizionali erano preclusi: questo tentativo è stato fatto proprio perché la legge lo consente ed è indipendente dai rimedi giurisdizionali.

Il vero problema è che questo meccanismo legislativamente previsto si fonda sull’onestà intellettuale e sul rigore morale di quegli amministratori che mettono l’interesse della collettività al di sopra del proprio. In questo caso invece, come lo stesso Presidente dell’Unione ammette, per fortuna il bilancio ovvero le casse dell’Unione non hanno sofferto troppo della rimozione del giocattolo illegittimo.

Le luci dei riflettori su questo triste esempio di mala gestione amministrativa devono continuare a rimanere ben accese nella speranza che i cittadini/elettori possano compiere scelte più consapevoli ed oculate. Per quello che mi riguarda, nella mia qualità di consigliere comunale della lista civica Gente di Riva del Po, insieme a tutte le persone di buona volontà che hanno scoperchiato questo pentolone, ovvero Lorena Rizzardi, Carlo Spaziani, l’Avv. Giacobbe, solo per fare alcuni nomi, in rappresentanza del nutrito numero di cittadini che hanno perseguito con forza la legalità, continueremo la nostra attività di indagine: ci sono interessanti sentenze che si sono pronunciate annullando la sanzione comminata per mancanza di omologazione dell’apparecchio rilevatore. Ricominciamo da qui”.

(red)

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