martedì, Maggio 14, 2024
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SERRAVALLE – EMERGENZA NUTRIE – SONO TROPPE E DANNEGGIANO ARGINI DI FIUMI E CANALI – ROVINANO LE COLTURE E L’HABITAT DI ALTRE SPECIE AUTOCTONE – E’ NECESSARIO DIMINUIRNE IL NUMERO CON QUALUNQUE MEZZO

Serravalle Danneggiano argini di fiumi e canali, sono rovinose per le colture agricole e l’habitat di molte specie protette autoctone. Insomma le nutrie sono diventate un vero problema. Anche il Comune di Riva del Po invoca una situazione di emergenza nel territorio dovuta all’eccessiva presenza di nutrie e così il Sindaco del comune rivierasco ha emesso un’ordinanza nel territorio comunale di Riva del Po per il controllo numerico della specie con l’abbattimento, nel rispetto delle regole vigenti.

Il provvedimento, che sarà valido fino al 25 marzo prossimo, apre di fatto la “caccia” alla nutria, la cui diffusione sta diventando un problema serio. A tal proposito alla fine dell’estate scorsa è partita una sperimentazione tra l’azienda agricola “Fondo Fienilone” di Serravalle nel comune di Riva del Po, e la Polizia Provinciale di Ferrara, per depositare le trappole per la cattura delle nutrie ma anche e soprattutto per verificare non solo il numero delle nutrie intrappolate, che si immagina saranno decine, ma i movimenti degli animali nel periodo successivo.

In pratica, verificare se è possibile creare una superficie molto ampia di terreno, grazie alla massiva soppressione, nella quale non ci siano nutrie e neppure vi possano entrare.

Da anni attivi alla lotta contro le nutrie,  Giampaolo Cenacchi, Presidente della Sezione Riso di Confagricoltura Ferrara e di Confagricoltura Emilia Romagna, assiene al fratello Riccardo guidano e lavorano nell’azienda di “Fondo Fienilone”.

“Le nutrie non sono più un problema ma un flagello, una calamità – spiega Giampaolo Cenacchi – abbiamo dei danni che superano il 50% del raccolto all’interno delle nostre risaie, danni strutturali agli argini delle risaie; ogni volta che passiamo con i mezzi agricoli dobbiamo fare attenzione a non sprofondare.

Ma il problema non finisce qui – incalza Cenacchi – in questi ultimi tempi anche gli animalisti ci hanno creato non pochi problemi. Entrano nelle proprietà di notte e distruggono le trappole, buttando le carcasse di metallo in mezzo ai raccolti. Ne consegue che, oltre al danno della gabbia, quando entriamo nei campi di raccolta con le macchine operatrici rischiamo di rompere le barre di raccolta”.

(d.m.b.)

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