venerdì, Aprile 26, 2024
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SERRAVALLE, IN MEMORIA DI TONINO REALI STORICO BARISTA DI PIAZZA MAZZINI

IL RICORDO DI LEONARDO PEVERATI

Ieri sera, fatte le condoglianze alle figlie e alla moglie nella casa che abitava dopo il pensionamento, in via Pivanti, arrivo nella piazza del paese. Pensando all’amico Tonino, “al barista di zuvni”, mi sovviene il ricordo della nostra piazza di quegli anni ’70.

Pensavo al suo bar, vicino allo spaccio del fratello Enrico e ai momenti di svago che li, proprio lì dentro, con flipper, giubox e una mano di tresette, si trascorrevano all’insegna della spensieratezza dei “migliori anni..” della nostra esistenza.

E tuttavia non era sempre era così!!

Erano gli anni dei primi innamoramenti. Di quando ti prendeva lo sconforto vedendo che lei …macché, manco per niente! No…. Non c’era verso, non c’era niente da fare ..non ti considerava.

Ma andava meglio a volte! E allora si trascorrevano le ore migliori che la vita ti potesse riservare, in quelle assolate estati o in quei freddi e lunghi inverni, quando pioggia e neve non permettevano nulla.

Quanti amori hanno visto sbocciare quelle mura forse non lo ricordano neanche loro, ma sono veramente tanti! Con un certo comprensibile orgoglio, Tonino e Saffo, sapevano fare l’elenco di chi, fidanzatisi li, si sono poi sposati e fatto una famiglia.

Era il ritrovo dei giovani del paese il bar Reali, a quei tempi!

Di quei giovani nati negli anni cinquanta, troppo giovani per definirsi “sessantottini”, abbastanza vecchi per capire qualcosa di quel movimento, ma che da quel movimento non sono mai stati sfiorati più di tanto.

Sono stati quei giovani che hanno vissuto appieno i mitici anni settanta, quando il boom economico si andava affievolendo.

Sono quei giovani che non tanto lontano da quel Bar, in quelle scuole che oggi non esistono più, hanno imparato a credere in quegli ideali che ancora possono far grandi gli uomini. Lì, giovincelli e giovincelle inconsapevoli, si stavano preparando allora ad affrontare l’avventura della loro vita adulta.

Bei tempi e indimenticabili quelli trascorsi fra quelle quattro mura.

Con gli amici trascorrevi le giornate con l’allegria della gioventù, mentre le colonne sonore di canzoni intramontabili ti aiutavano a dire a una ragazza: “…..ti amo, amore mio!!”

Ciao Tonino, riposa lassù, magari vicino a un flipper e a un giubox….


IL COMMENTO DI GABRIELE STELLINI

Era un’istituzione, come le poste e la banca. Qual era il posto migliore per il ritrovo domenicale, per leggere i giornali sportivi mentre ti sparavi una spuma o cacciavi fuori tre spanne di lingua per leccare il mitico “panna e cioccolato”, il punto di riferimento per chi tornava dalle escursioni serali ? “da Tonino”.

Ogni gruppetto di studenti, operai o solo adolescenti aveva una sua collocazione, un tavolino, non era un bar, era un “club”, e se dovevi parlare di cose “sentimentalmente importanti”, andavi nel vialetto dietro, dove apparentemente non ti vedeva nessuno e invece eri sotto gli occhi di tutti.

L’ho visto poche volte arrabbiato e si che ce l’abbiamo messa tutta, ma lui imperterrito che non vedeva l’ora di smettere di fare caffè e lavare bicchieri, si accendeva la sigaretta con l’immancabile “bocchino” e veniva da noi, come uno di noi .

Ciao Tonino, buon viaggio. Condoglianze alla famiglia.

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