domenica, Maggio 12, 2024
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COPPARO – DA ALCUNI GIORNI NON E’ PIU’ DISPONIBILE IL SERVIZIO DI AUTOMEDICA – IN CASO DI NECESSITA’ INTERVENGONO GLI OSPEDALI DI CONA O DEL DELTA – UN’ASSURDITA’ – UNA SITUAZIONE SGRADEVOLE OSTEGGIATA DA TUTTE LE PARTI POLITICHE

Copparo – Da alcuni giorni il territorio del copparese, ma non solo, è sprovvisto del servizio di automedica. Tradotto in soldoni: chi ha bisogno di un servizio sanitario avanzato (als) deve attendere più tempo perché il medico arrivi sul posto in quanto intervengono automediche in stazionamento più lontane (Ferrara e Ospedale del Delta).

La motivazione ufficiale è quella della carenza di medici, che rende impossibile la stesura di una turnistica H24 per questo servizio. Per altri invece non è altro che l’inizio della chiusura totale di questo servizio. Ed allora ecco che nasce il problema “Copparo 102”.

Il direttore dell’Ausl Monica Calamai assicura: “Nessun progetto per sopprimerla – ed aggiunge – Non vi è da parte di questa direzione generale alcun progetto che vada nella direzione di sopprimere l’automedica postazione “Copparo 102”, a meno che non si voglia elevare a progetto una delle decine di ipotesi di lavoro che quotidianamente le direzioni tecniche e sanitaria analizzano, nel tentativo di far fronte all’emergenza della scarsità di medici e personale sanitario nel mondo del lavoro”.

Una rassicurazione poco rassicurate, almeno per il sindacato Fials, i primi a denunciare il fatto. E sì, perché nessuno sapeva di questa momentanea sospensione, Sindaco Pagnoni compreso, che ora chiede un tavolo d’incontro per essere informato, anche nei dettagli.

E nella discussione entrano in merito anche i lavori della Casa della Salute e Camera Mortuaria, iniziati con “tempi certi” ma ancora in essere. E se anche i “tempi certi” della sospensione di “Copparo 102” sono uguali, si salvi chi può. Ed ecco la politica. “Continuano ad arrivare notizie, e sono spesso brutte notizie, per la sanità pubblica a Copparo. Lavori continui di risistemazione e aggiornamento, attività rimodulate, sospese o forse eliminate. Problemi sempre più evidenti a vari livelli, dall’Osco fino alla camera mortuaria. Adesso è la volta della presenza dell’automedica a Copparo, per la quale si parla di sospensione – commenta Enrico Bassi, capogruppo del Pd in consiglio comunale, che aggiunge – La  sospensione dell’automedica è un ulteriore elemento preoccupante in una stagione di difficoltà della sanità sul territorio. Per questo intendiamo presentare al consiglio comunale una mozione che spinga il sindaco a definire almeno tempi certi riguardo alla durata di questa sospensione”.

Sulla questione non le manda a dire nemmeno Luana Veronese, ex consigliere comunale di Copparo. “Non sarebbe stata specificata la durata della sospensione. Ma stiamo scherzando vero? Ma che siamo diventati noi cittadini, carne da macello? Prima ci levano il nostro piccolo ospedale sostituendolo con una inutile Casa della Salute, dicendo che per il nostro territorio è sufficiente l’automedica con l’ambulanza, e ora? Siete senza medici? Se ne avete di sospesi, reintegrateli con obbligo di tampone giornaliero e recuperiamo la sicurezza per tutti, basta giocare sulla nostra pelle. Vergognoso che il sindaco di Copparo non ne sapesse nulla: dimostra ancora una volta di non avere le cose sotto controllo.

E questo vale per tutti i sindaci dell’ex Mandamento, incuranti della sicurezza dei propri cittadini. Caro Pagnoni, che ne ha fatto di quel meraviglioso progetto sull’ex ospedale di Copparo che ha presentato nel suo programma di mandato? Le è servito solo a scopo di propaganda per raccogliere voti? “.

Sulla stessa lunghezza d’onda Stefano Bigoni, coordinatore provinciale del Grande Nord ed ex consigliere comunale. “Stanno giocando sulla nostra pelle – commenta – questo è il frutto di una politica incapace. A Riva del Po abbiamo un Giunta fantasma mentre a Copparo i governanti non stanno facendo ciò che avevano promesso in campagna elettorale. Senza automedica a Copparo – conclude – i tempi di intervento si allungano e quindi confidiamo del Beato, che ci protegga da lassù”.

RED

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