I Giocoli
Il sig. Udilio Zappaterra di Ferrara durante alcune sue ricerche relative alla storia di Guarda Ferrarese ha trovato documenti e notizie riguardanti Serravalle e la nobile famiglia Giocoli, anticamente proprietaria del fondo denominato «Tenuta Giocola». I Giocoli, originari di Ferrara, ebbero mezzi e possibilità notevoli fino all’ultimo ventennio del 1300, fino a quando l’11 marzo 1386 sulla pubblica piazza in Ferrara vennero decapitati Luigi e Bolgarino Giocoli «per esser condottieri di 400 persone contro il Marchese loro Signore» (il marchese di Ferrara era allora Niccolò II d’Este). I Giocoli, nel periodo medievale, erano affiancati agli Adelardi anch’essi di parte guelfa, nella lotta ingaggiata contro la potente famiglia ghibellina dei Salinguerra per il potere in Ferrara. Il Frizzi nel suo libro Memorie stanche della nobile Famiglia Bevilacqua, Parma, 1779, a pagina 167 parla della marchesa Virginia Bevilacqua (morta il 26/7/1697) la quale «ebbe mentre visse in dono da Giorgio Giocoli il Jus-patronato della Cappella e Benefìzio di San Pietro nella Metropolitana Chiesa di Ferrara, fondato da Francesco Tagliapietra a 19 di marzo 1380, e divenuto nel 1508 li 30 agosto di Ercole Giocoli d’antichissima e nobile famiglia ferrarese oggi estinta, oppur tra il volgo confusa».
La decadenza della famiglia Giocoli iniziò con la decapitazione dei suoi due esponenti già citati, ma ebbe a rendersi completa nel 1600. Nel secolo XVIII v’è notizia di certo don Giorgio Giocoli (nato a Bellombra L’8 luglio 1658 e morto nel 1736), che fu parroco di Guarda Ferrarese dal 1705 al 1736. I Giocoli, furono patroni pure delle chiese di Guarda Ferrarese e di Cesta di Copparo. Nel paragrafo 4 del Capitolo II (parte seconda) del presente lavoro, si parla dell’atto con il quale nel 1691 le tre confraternite della chiesa d’Ariano Polesine immettevano in livello la possessione (poi chiamata «Giocola») sita di fronte al passo per S. Maria del Traghetto a certo Leonello de’ Giocol(l)i. È probabile che questo Leonello fosse figlio o, ancor più probabilmente, nipote di quel Giorgio Giocoli, menzionato in un «Repertorio» dell’Archivio della Grande Bonificazione Ferrarese, come «povero gentiluomo ottuagenario e privo di vista, oltre all’esser padre di numerosa famiglia, possedeva una Possessione in Serravalle; così egli in una sua supplica ai Conservatori della Bonificazione in data.19/1/1658».
I Giocoli cessarono d’essere patroni della chiesa di Guarda Ferrarese nel secondo decennio del secolo XVI, per divenire, nel terzo decennio, patroni del canonicato Tesoriere della Cattedrale di Ferrara. Nel secolo scorso si cercò di ricostruirne l’albero genealogico, ma i risultati furono negativi.
Per essere ancor più completi circa le vicende di questa famiglia è bene considerare quanto riportato da ferruccio pasini-frassoni nel suo Dizionario storico-araldico dell’antico Ducato di Ferrara, Roma, 1914, p.240:
«Gioccoli – Di rosso, alla stella di otto raggi: filiera dentata; il tutto d’oro.
Antichissima e potente famiglia, prese il nome da Roffridus filius Joculi e padre di Federico, duca (1067). Erano probabilmente di origine germanica. Da essi derivarono i Ratichieri, detti anche Cattanei de Lusia; i Roverelli, i Mantolini, detti poi Bertazzi, o Albertazzi, i Gruamonti, i Martinelli, i Manfredini e i Turchi. Alessandro Sardi, nella sua «Origine del Ducato di Ferrara» dice di questa famiglia:
«Federico Joculi dall’Archepiscopo Samuele, detto Duca». Il Guarino ricorda vari personaggi di casa Gioccoli, celebri nelle armi. In un rogito del nov. 1285 del notaio Zambonus qm. Zilioli, nell’Archivio Estense di Modena, viene nominato Guglielmo del fu Joculo de Joculi. Dalmiana di Jacomo sposò il M.se Obizzo d’Este (1255). Vari di questa famiglia figurano fra i ferraresi che prestarono giuramento alla Santa Sede nel 1310, tutti distinti col «Dominus» e col «Nobilis». Albertino nel 1394 fu Capo del Comune di Ferrara col titolo di Giudice dei Savi. Da Nicolò suo figlio discendono i Gioccoli viventi a Ferrara. Uberto Gioccoli scrisse gli Annali di Ferrara che si conservano a Modena. Ercole Gioccoli nel 1508 ebbe il Giuspatronato della Cappella e beneficio di S. Pietro in Duomo, e Giorgio Gioccoli nel 1630 lo cedette alla Marchesa Turchi-Bevilacqua. Nel 1715 il Baruffaldi scriveva che i Gioccoli erano rappresentati da Don Giorgio, vicario della Guardia Ferrarese. Erano già decaduti dal primitivo splendore». Si sa che due rappresentanti della famiglia Giocoli, agli inizi del XIX secolo, furono protagonisti e partecipi delle tragiche vicende che caratterizzarono dal punto di vista politico quegli anni. Dopo l’orrore suscitato dalla decapitazione (ottobre 1806) di Giovanni Albieri, un pescivendolo accusato di aver stracciata la bandiera francese durante la rivolta di Crespino, si avvicinò per le zone rivierasche del Po una annata tragica.
«Per tutto il Veneto scoppiarono insurrezioni ed assalti, accompagnati da devastazioni, da rapine, da eccidi. Adria patì giornate assai crude. A capo degli insorti era il Sacerdote don Carlo Giocoli, di ricca famiglia, trapiantata nel contado ancora nel secolo XV”; il quale dal suo palazzotto di Bellombra, unitamente all’esecutore dei suoi disegni, il fratello Gaspare, comandava gli insorti.
I proclami erano scritti da] sacerdote per il fratello, estesi con una singolare dicitura che da sola chiarisce anche troppo il movente ed il fine occulto delle azioni: «Noi, Gaspare Giocoli, Conte del Sacro Romano Impero ed Aiutante Generale di Sua Altezza Imperiale l’Arciduca Giovanni» (J. zennari, Adria e il suo territorio attraverso i secoli. Adria, 1931, p. 282),
A causa della resistenza preparata dal Vice-Prefetto furono giustiziati «l’11 agosto sulla pubblica piazza, con sentenza della Corte Civile e Criminale dell’Adriatico e senza processo, molti indiziati, fra i quali certo Pietro Passadore detto Roncon e tale Giulio Baraldi, ritenuti fra i capi. Don Giocoli, preso presso Ferrara, venne poco dopo condannato, come sacerdote, ai ferri a vita; del fratello più nulla si seppe» (J. Zennari, o.c., p. 284).
Il lettore può inoltre attingere altre notizie, molto più succinte di quelle ora riportate, dallo stesso Ferruccio Pasini-Frassoni in Rivista del Collegio Araldico, Roma, 1925, p. 531, ed in luigi ughi, ^ Dizionario degli uomini illustri ferraresi, Ferrara, 1804, tomo 11°, pp. 14-15. Parte delle notizie che si trovano in questa appendice, relative alla famiglia Giocoli, sono state tratte da U. zappaterra, o.c., pp. 15-19.
Informazioni tratte dal libro di Giovanni Raminelli “SERRAVALLE- Profilo storico di un paese della Bassa Ferrarese“
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