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Covid-19 – RIVA DEL PO – I DATI SUL CORONAVIRUS NON TORNANO – di Leonardo Peverati

E’ corretto non informare la popolazione a che punto siano i livelli di contagio nei singoli comuni?

RIVA DEL PO – I DATI SUL CORONAVIRUS NON TORNANO

Il tempo che ultimamente siamo costretti a trascorrere in casa, senza dubbio, ha aumentato le ore che trascorriamo davanti alla TV. Non solo per pigrizia di fare qualcos’altro, ma anche per tenerci informati di come sta andando questo maledetto periodo.

Ecco, per tenerci informati appunto, per avere il polso della situazione!

E sicuramente le ore dedicate da tutte le reti televisive sono tante, a volte sinceramente anche troppe. Con dovizie di particolari sentiamo, in maniera spesso particolareggiata, le notizie che arrivano dalle regioni più colpite, dagli ospedali più in difficoltà, dai medici dei reparti di terapia intensiva talvolta allo stremo.

Abbiamo notizie dei morti, dei morti portati via dai mezzi dell’esercito, dei morti registrati fra il personale medico, infermieristico ….da chi combatte in prima linea.

Particolari agghiaccianti, ipotesi avvilenti di scelte da fare sulla vita di chi è colpito da questo stramaledetto coronavirus, al secolo Covid19.

Allora, mentre anch’io prendo visione di scene che mai avrei pensato di assistere in vita mia per un’emergenza sanitaria, mi sovviene una considerazione: perché tutte quelle notizie dette, rinnovate e ripetute, che abbiamo a livello nazionale e regionale, non le possiamo avere anche per i nostri piccoli o grandi comuni?

Non sento numeri, non sento notizie di come siamo complessivamente messi esattamente a Riva del Po, a Tresignana, a Copparo, Jolanda ecc.

Un ricoverato qui, due là: MA SONO NUMERI QUESTI? Si ha paura di scatenare il panico fra noi?

Vi rendete conto di che panico può scatenare un programma televisivo? Quei programmi H24 che mentre ti dicono che “Tutto Andrà Bene”, ti dicono che abbiamo superato la Cina per il numero di morti da Covit19?

Se ancora il panico si contiene con queste notizie, non si scatenerebbe certo nel sapere i numeri dei nostri comuni. Anzi, è probabile che aiuterebbe nel non diffondere notizie false, nel creare maggior responsabilità individuale nell’affrontare i nostri comportamenti di tutti i giorni come quello di restare in casa, consapevoli di quello che ci circonda. Spesso l’incertezza crea maggior disagio della conoscenza.

Questo non significa non avere fiducia della nostra classe medica che è oggi una delle poche certezze della nostra ammalata Italia. Significherebbe semplicemente conoscere cosa ci circonda e non avere solo notizie di comuni e province lontane.

22 Marzo 2020Leonardo Peverati

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