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SERRAVALLE – IN MEMORIA DI DON GIOVANNI CAMARLINGHI: UN PRETE E UN AMICO CHE CI HA “LASCIATO” 2 ANNI FA

Serravalle – Due anni fa ci lasciava don Giovanni Alberto Camarlinghi. Era un lunedì, il 27 novembre 2017.

Fu coadiutore di don Silvio Padovani (deceduto il 19 dicembre del 2016) e poi parroco-abate a Serravalle dal 1971 al 1985 e successivamente parroco alla parrocchia dell’Immacolata in città a Ferrara.


COSÌ LO RICORDAVA GIOVANNI RAMINELLI
Nel giugno del 1971, insieme all’allora parroco-abate di Serravalle, don Silvio Padovani, mi recai alla sagra di Parasacco. Fra i molti sacerdoti presenti, vi era pure don Camarlinghi. “Sarà lui il nostro nuovo cappellano!” disse don Silvio indicandolo.

E’ probabile che l’arcivescovo avesse già deciso, ma sono più propenso a credere che a decidere prima ancora del vescovo fosse stato don Silvio. Resta il fatto di una calorosa stretta di mano, un sorriso solare e gioioso: furono la carta d’identità che don Giovanni mi mostrò in quel mio primo incontro con lui.

Venne a Serravalle con un carico di qualità umane e spirituali di alto livello che non tardarono a manifestarsi. Bambini, ragazzi, adolescenti, adulti, anziani. La variegata e multiforme umanità della nostra parrocchia, da qualche anno diventata parte della arcidiocesi di Ferrara, sentiva di essere amata da un giovane sacerdote che ce la metteva tutta in tutte le cose.

Voglio fare una carrellata delle opere poste in essere da don Camarlinghi, alcune fra le tante che ricordandole oggi ci offrono la dimensione ministeriale ed umana di un parroco tanto amato. Egli iniziò il suo percorso serravallese fine giugno 1971 con la costituzione del coro: esperienza unica e indimenticabile. Di lì a poco venne ricostituito e “potenziato” il gruppo chierichetti.

Divenuto parroco-abate nel 1974, si prodigò per la scuola materna ove prestavano la loro opera le Piccole Suore della Sacra Famiglia. Fu assai attento alla istruzione religiosa degli adulti e dei piccoli. Confessioni regolari per grandi e piccini, incontri settimanali per il “Gruppo del Vangelo” e con la particolare assistenza ai ragazzi in oratorio. Portò a compimento il restauro dell’organo, favorì e sostenne nell’ottobre 1974, la nascita del mensile parrocchiale Dal Campanile, con cui si incrementò il collegamento del paese e della parrocchia con moltissimi ex serravallesi sparsi in Italia e all’estero. Grande impegno mise nel sostegno annuale delle iniziative della Fiera insieme allo storico Presidente Roberto Tarroni. Compì il restauro nella primavera del 1975 della settecentesca statua del Cristo Morto e favorì il completamento della decorazione del cassone dell’organo. Indisse dal 30 novembre all’8 dicembre 1975 le Sante Missioni, L’anno dopo procedette al restauro di ambienti parrocchiali e alla loro metanizzazione. Costituì un apposito comitato per i festeggiamenti in onore di don Alvaro Almos Marabini, sacerdote di Serravalle, che celebrò la sua prima santa Messa nella nostra chiesa il 4 giugno 1978. Subito dopo (11 giugno) diede un doveroso risalto con una apposita celebrazione alla ricorrenza del 120° anniversario della erezione della nostra chiesa abbaziale in parrocchia. Nel 1979 avviò i lavori di pulizia e di definitiva sistemazione del tetto della chiesa e il restauro del campanile e della rifusione della campana maggiore, dedicata al patrono, consacrata dall’arcivescovo Mons. Mosconi il 23 settembre. Nel dicembre 1980, grazie al suo interessamento, al patrocinio della parrocchia e al contributo della Cassa di Risparmio di Ferrara, venne dato alle stampe e divulgato il mio libro “Serravalle. Profilo storico di un paese della Bassa Ferrarese”, con i cui ricavi don Giovanni portò a compimento i lavori di sistemazione degli ambienti parrocchiali, in particolare della sala per incontri e riunioni. Il 23 marzo 1982 celebrò il 1° centenario delle campane mentre in ottobre diede avvio ai lavori di restauro e abbellimento della facciata della nostra chiesa. Sempre in quell’anno partecipò ai festeggiamenti per la benedizione ed inaugurazione dei nuovi locali che ampliavano e restauravano parte del complesso della Casa di Riposo. In occasione della quaresima del 1983 ottenne dalla parrocchia di Berra il trasferimento in Serravalle, per una settimana, della venerata Immagine della Madonna della Galvana. La domenica 24 giugno 1984 inaugurò e benedisse le nuove lapidi ai caduti poste sulla restaurata facciata della chiesa.  In seguito organizzò e coordinò i preparativi per la Visita pastorale dell’arcivescovo Maverna, attuata in Serravalle dal 15 al 21 ottobre 1984. Il 17 gennaio 1985 l’Ente Palio Serravalle lo nominò “Membro onorario” del Comitato d’Onore dell’Ente riconoscendone gli alti meriti e la dedizione posta nel favorire e dare supporto alle attività poste in essere dall’Ente medesimo. Ecco per sommi capi il percorso “serravallese” di un grande sacerdote.


I RICORDI DI CHI LO HA CONOSCIUTO

Don Giovanni Camarlinghi. Facevo le medie ed arrivò, ad affiancare don Silvio Padovani, don Giovanni. La conoscenza fu positiva per tutti tanto che speravamo ogni giorno che alla lezione di religione si presentasse Lui. 

Quando quel giorno arrivò fu accolto con una ovazione. Sapeva aggregare i ragazzi come pochi sanno fare, tanto è che riuscì a farmi fare il chierichetto, che non era la mia massima aspirazione. La sua fede calcistica era, manco a dirlo, la Fiorentina; noi ragazzini, quasi tutti interisti e milanisti, lo prendevamo spesso in giro per le sue cocenti sconfitte ma Lui non se ne faceva carico. 

Con Lui nacque anche il giornalino Dal Campanile, che attirava molti giovani del paese. Fu presente all’insediamento della prima edizione del Palio di Serravalle, con l’aiuto incondizionato. Insomma un parroco che in molti lo vorrebbero.
Quando in paese si sparse la voce che doveva andare in un’altra parrocchia ci fu una mobilitazione generale per evitarlo, tanto che un gruppo di cittadini si recarono dall’allora Vescovo mons. Maverna per scongiurarne la partenza.

Ma don Giovanni lo accettò con lo spirito giusto, forte della fede che possedeva. Anche dopo la sua partenza da Serravalle ogni qualvolta ci vedevamo era sempre una rimpatriata, piena di ricordi. 

La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile. Ciao don Giovanni. 

(moreno brugnati 29/11/2017)


Aveva poco più di 24 anni Don Giovanni quando, appena ordinato sacerdote venne a Serravalle come Cappellano di Don Silvio Padovani.

Nel 1974 diventò il nostro nuovo parroco; era giovane, poco dopo lo raggiunse la mamma, la sig.ra Anna. Tempi e periodo ricchi d’iniziative e attività parrocchiali di ogni genere. Trascorso poco tempo dal suo arrivo la corale parrocchiale S. Francesco cominciò a vivere momenti magici, era lui il direttore, ne era lui l’anima che spronava ad andare avanti.

Vennero gli anni di un giornale parrocchiale la cui prima pubblicazione contava quattro fogli ciclostilati. Quel giornale, Il “Dal Campanile”, durò quasi dieci anni. Cambiò vesti grafiche diverse volte e usciva mensilmente. Alcune generazioni di giovani su quelle pagine, che aumentavano di tiratura in tiratura, ebbero modo di scrivere, esprimersi, confrontarsi e più di cento copie tutti i mesi raggiungevano altrettante famiglie di nostri immigrati in tutte le parti d’Italia.

Sagre, gite indimenticabili caro Don, la nascita dell’Ente Palio che da trentasette anni è ancora attivo, tutto organizzato per la comunità e per il piacere di star bene insieme nel reciproco rispetto. Serravalle ti stimava per il tuo impegno verso tutti e in particolare verso giovani e anziani. Oggi questo paese, che non ti ha mai dimenticato, piange e il cuore di chi ti ha conosciuto è rattristato e ferito.

Ciao Don Giovanni, insieme ai tuoi cari trova pace in paradiso.


(Leonardo Peverati 28.11.17)

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