martedì, Maggio 14, 2024
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TUTTI IN PIEDI! – PER LE SCUOLE DI SERRAVALLE SUONA L’ULTIMA CAMPANA – di Leonardo Peverati –

LEONARDO PEVERATI

I problemi, quando non vengono affrontati e risolti, prima o poi si ripresentano e, quando si ripresentano, lo fanno in maniera ancora più acuta della precedente

Il grande dilemma, il grande e mai risolto problema del nostro Comune, è sempre stato legato al fatto di essere formato da tre frazioni storicamente equivalenti, sia dal punto di vista della composizione sociale ed economica, sia dal punto di vista della vastità territoriale.

Esse, per giunta, sono da sempre animate di quell’amor proprio che mai si è andato perduto negli anni.

A fronte di ciò, negli anni in cui era possibile, direi addirittura necessario, i servizi principali legati al vivere quotidiano, scuola, delegazione comunale, ufficio di collocamento ecc., si sono mantenuti in tutti e tre i centri di Serravalle, Berra e Cologna senza problemi.

Oggi, in periodi di vacche magre per le risorse economiche pubbliche, a fronte del calo costante della popolazione, delle nascite e in generale dell’economia tutta, “viene al pettine” un nodo, mai apertamente affrontato, ma sempre risolto in maniera univoca nel silenzio e nel tentativo che nessuno se ne accorgesse, della serie “col tempo tutto si sistema”!

Mi riferisco al fatto che, quando c’è stato da tagliare, o meglio da accentrare, diminuendo qualche servizio ormai considerato un doppione inutile per mancanza di utenza, con la scusa che Berra capoluogo è geograficamente al centro del territorio comunale, a farne le spese sono sempre state le frazioni.

E’ stato così ai suoi tempi per l’ufficio di collocamento, è cosi oggi per le delegazioni ormai inesistenti per Cologna e Serravalle, è stato cosi per le scuole elementari di Cologna e per le scuole medie di entrambe le frazioni: tutto a Berra!!

Una politica accentratrice che ha percorso tutti gli anni ’80 e 90, ha portato a interventi al limite dell’immaginabile anche in campi non propriamente legati ai servizi indispensabili per la comunità. L’esempio dell’acquisto del “Teatro di Berra”, costato ad oggi non meno di otto / novecento mila euro, è l’esempio più lampante.

Oggi tocca a Serravalle cedere ancora nel settore scolastico: dal 2016 le scuole elementari saranno tutte “accentrate” a Berra.

Senza entrare nello specifico, anche perché per fare il riassunto delle vicende legate alla difesa delle scuole del nostro paese, bisognerebbe scrivere un libro, mi siano concesse solo alcune osservazioni:

1 – Pur con la palese volontà di accentrare tutto nel capoluogo, i nostri amministratori che si sono succeduti da vent’anni ad oggi, non hanno mai pensato di sistemare un vero polo scolastico “berrese”. Se quest’anno vedremo ancora passare i nostri bambini per andare in via Capatti, è solo perché le scuole elementari di Berra non sono pronte ad accoglierli. Considerati gli interventi fatti nello stesso periodo per i lavori pubblici sul territorio, con ampio sperpero di denaro pubblico, non rimane che da rabbrividire.

2 – L’Italia è un paese strano dove le manovre che si fanno per risparmiare, spesso, a conti fatti, producono un effetto esattamente contrario.

Scusate, ma se consideriamo debito e spesa pubblica la somma delle spese statali, regionali e comunali, mi sa dire che risparmio salta fuori dall’operazione “chiusura del plesso scolastico di Serravalle”? Lo stato risparmierà si qualcosa, “forse” lo stipendio di una maestra, di una bidella, chissà! Ma quanto costerà di più alle casse comunali il trasporto dei bambini? Non solo quindi non si risparmierà, ma complessivamente la spesa pubblica sarà addirittura superiore.

Leonardo Peverati

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