mercoledì, Aprile 24, 2024
Storia

LA DECIMA ABBAZIALE DEL 2 DICEMBRE 1891 – DA COMMUTARE – Prima parte –

1° parte: DECIMA DA COMMUTARE

Avvalendosi oltre che dei dati d’archivio e di mappa, anche di quelli provenienti da rilievi effettuati «in loco», e soprattutto dalle testimonianze di «persone vecchie e pratiche», l’ing. Cugini stabilì con molta approssimazione che la estensione della decima alla data del 2 dicembre 1891 corrispondeva a quella goduta in precedenza dalla abbazia con, però, una differenza;

«(…) che mentre il diritto si estendeva, secondo le vecchie investi­ture, tanto ai terreni vecchiali, quanto ai prativi, pascolivi e vallivi nel caso di dissodamento: al presente molti dei novali quantunque svegrati e posti a coltivazione, in seguito alle opere della Bonifica artificiale, non corrispondono alla Parrocchia alcuna rendita di Decima; perciò l’attuale diritto rimane di fatto ristretto ai soli terreni vecchiali e colti­vati prima della Bonifica.»

Tuttavia, due commutazioni di decima (22/11/1862 e 3/6/1869) tra possidenti locali e il parroco abate, stabilirono che il diritto di decima dovesse estendersi anche ai territori novali «in allora incolti», essendo stata calcolata «una quota anche per questi in riguardo alla possibile evenienza di assoggettamento a decima mediante il loro dis­sodamento». Pertanto, la stima dell’ing. Cugini, ristretto il calcolo soltanto ai terreni vecchiali, diede alcune risultanze relativamente alle zone soggette a decima. Questo, lascia impregiudicato il diritto «se e come spettante alla Parrocchia sopra ai novali, dissodati in seguito alle opere di Bonifica artificiale», sia rispetto a quelli che non corrisposero mai la decima; sia rispetto a quelli che pur essendo bonificati corri­sposero la decima fino al 1887 e non più oltre. Per ciò che riguarda la stima della decima relativa ai terreni bonificati daremo un resoconto alla fine di questa sezione. Riguardo alla delimitazione dei terreni vecchiali soggetti a decima il Cugini scrive:

«(…) che la Decima Abbaziale comprende due zone distinte sepa­rate dal Canai Bianco, la prima confinante a nord coll’Argine del Po, ad est colla strada Grandi detta anche della Griffa ed in parte collo Scolo di Serravalle detto anche Re dei Fossi: a ponente colla strada della Contarina, a sud col Canai Bianco. La seconda zona posta di fronte alla prima comprende terreni vecchiali e novali (questi già commutati) che confinano a nord col Canai Bianco ad Est con Scolo Pubblico oltre il quale le ragioni Giglioli, a ponente termina allo stradone e Casamento del Tenimento Fienilone appartenente alla So­cietà delle Bonifiche Ferraresi, già ragioni Cavalieri commutate secon­do l’indicato Rogito Lezziroli e di cui è parola nella seconda patte della relazione».

Al termine della prima parte della sua stima, il Cugini riferisce che dai calcoli e dai rilievi da lui eseguiti la superficie di questi terreni soggetti a decima risulta di ettari 103, 4.5, 40. La rendita avrebbe permesso alla parrocchia di poter contare su una somma in denaro equivalente a lire 1.445,78, ripartita tra i proprietari secondo l’esten­sione dei loro appezzamenti. Alla fine del presente paragrafo il lettore potrà trovare l’elenco dei proprietari e dei luoghi da loro posseduti con la somma per ciascuno addebitata dalla stima; una cartina topo­grafica, denominata «Carta della Decima» elaborata sulla scorta delle risultanze della «stima» è posta in fondo al presente capitolo con il n° 29.


Informazioni tratte dal libro di Giovanni Raminelli “SERRAVALLE- Profilo storico di un paese della Bassa Ferrarese

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