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Storia

18-12-2015: I SESSANT’ANNI DEL CAPITELLO DELLA MADONNA PELLEGRINA – di Giovanni Raminelli –

Sessant’anni e non li dimostra, si potrebbe dire. E’ il Capitello della “Madonna Pellegrina”, eretto nel 1955 nei pressi del Ponte Pietropoli. Il passante, se non si ferma appositamente per una preghiera o anche solo per leggere le scritte del basamento, non conoscendone la storia, non può immaginare che fu innalzato dai Serravallesi a degna conclusione di una iniziativa che aveva coinvolto tutta la parrocchia per ben due anni (dall’8.12.1953 all’8.12.1955).

L’aveva voluta, anche in forma di Missione, l’allora Parroco-abate Mons. Giuseppe Fabbri organizzando nel corso dell’Anno Mariano 1954 l’avvio della “visita” della Madonna nella quasi totalità delle famiglie della parrocchia: dal centro del paese a Trombona e a Ponte Giglioli, dal Fienilone alla Pedagna e a Convento, dal Ghetto a Contane e a Canova. L’immagine divenne pellegrina d’amore in famiglie allora provate dalle conseguenze della guerra, annichilite dalla povertà, dalla disoccupazione e dall’analfabetismo, “lontane” dalla Chiesa e dalla religione.

L’iniziativa della visita della Madonna alle famiglie del paese si tramutò in un vero e proprio “trionfo” poiché ovunque la sacra immagine venne accolta con gioia, con trepidazione, con speranza. Il 1954 e il 1955 furono anni di intensa attività parrocchiale: dai gruppi giovanili (che si occuparono della efficace realizzazione dell’iniziativa del F.A.C. – Fraterno Aiuto Cristiano – per le tante famiglie bisognose) e dell’Azione Cattolica al Comitato di Gestione dell’Asilo. Furono decisi pure alcuni lavori di sistemazione alle sedi delle associazioni parrocchiali e dell’asilo infantile “Minghetti” nonché un radicale restauro dell’interno della chiesa. I lavori, iniziati il 15 giugno 1955 (dopo la sagra di Sant’Antonio di Padova), ebbero compimento il 20 agosto di quello stesso anno e mentre consentirono il risanamento del tempio portarono, però, alla perdita delle belle decorazioni realizzate dal ferrarese Daniele Campanati nel 1933. Si salvarono, sulle pareti della navata, soltanto le insegne della famiglia Giglioli, titolare del giuspatronato (definitivamente cancellate dai successivi lavori del 1968).

La S. Missione Mariana (prevista dall’11 al 18 dicembre), venne predicata da un padre passionista, la cui voce, diffusa anche da alcuni altoparlanti collocati sul campanile, portò la Parola di Dio alle case di tutti, anche dei molti ammalati impossibilitati a partecipare alle funzioni religiose, mentre prese corpo l’idea di erigere un capitello, o “tempietto” come don Fabbri amava definirlo.

La Madonna aveva visitato anche i luoghi più sperduti del territorio parrocchiale e i Serravallesi di allora espressero il desiderio che quella sacra immagine restasse “visibile”, diventasse il simbolo di chi è in cammino (poiché il cristiano è sempre in cammino), e posasse sull’intero paese il suo sguardo dolce e rassicurante. Il luogo propizio e ideale venne identificato in un lembo di terra sito nei pressi del ponte Pietropoli: da un lato il paese disteso ai piedi del Po, dall’altro le valli redente con la fatica di intere generazioni e speranza di un domani migliore; da un lato l’acqua del canale, simbolo della vita che scorre, dall’altro la strada, simbolo della via che ognuno di noi imbocca e segue per dare senso e significato alle scelte di ogni giorno e a quelle ben più importanti dello spirito. Il capitello, ebbe compimento grazie al contributo dei Serravallesi e alla generosità del signor Otello Brognati e della sua famiglia (che già si erano resi benemeriti per aver donato alla parrocchia il 17 gennaio dell’anno precedente la statua di Sant’Antonio Abate). Il Brognati, come lasciò scritto don Fabbri nella Cronaca parrocchiale, fornì con entusiasmo il terreno dove erigere il capitello, il materiale e la manodopera per sistemarlo.

L’inaugurazione, con la benedizione e la collocazione della statua della Madonna, avvenne il 18 dicembre 1955 presenti il vicario foraneo e i parroci di Ambrogio e di Berra. Nel 1995 emerse la necessità di provvedere ad un radicale restauro del capitello segnato in più punti da crepe. Con il contributo della Parrocchia e quello determinante dalle Piccole Suore della Sacra Famiglia operanti nella locale Casa di Riposo “Dott. A.Capatti”, i lavori furono eseguiti dall’ Impresa Previati, attività, questa, che per le cattive condizioni della struttura, richiese la totale ricostruzione del manufatto.

La domenica 15 ottobre, alla presenza di Mons. Giulio Zerbini, vicario della diocesi, si celebrò alle ore 15 il Vespro in onore della B.V. Maria e quindi la statua della Madonna (restaurata anch’essa) venne processionalmente riportata al Ponte Pietropoli e riposta nel suo tempietto. Nel settembre 1998 un nutrito gruppo di compaesani si recò in pellegrinaggio nella Città Eterna. Erano organizzati dall’infaticabile ed ormai mitico Roberto Tarroni ed accompagnati dall’attuale parroco-abate.

Sull’onda di una analoga iniziativa attuata dal sacerdote serravallese Don Alvaro Marabini (che la lunga frequentazione in quegli anni degli ambienti vaticani aveva reso amico del Segretario di Sua Santità Giovanni Paolo II), organizzatori e pellegrini si recarono in udienza il mercoledì 9 settembre, portando la statua della Madonna Pellegrina onde implorarne la benedizione e l’incoronazione pontificia. Il Pontefice, ora annoverato fra i Santi della Chiesa Cattolica, acconsentì volentieri pronunciando parole di plauso per i fedeli di Serravalle e di incoraggiamento per la costanza nella preghiera.

Dal rinnovato capitello sul Canal Bianco a Piazza San Pietro e dal centro della cristianità nuovamente a posare lo sguardo su tutti noi, sulle nostre case, sui nostri campi, sulle nostre famiglie. La “Madonna Pellegrina”: segno (ancora dopo sessant’anni) di una storia di fede, di preghiera, di speranza.

Giovanni Raminelli

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