lunedì, Aprile 29, 2024
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BERRA – LA “FOSSA” ABITATA DA SPECIE ITTICHE E PIANTE ACQUATICHE E’ DEGNA DI ESSERE MANTENUTA E CURATA – PAOLA CUCCHI LO DEFINISCE “GIVERNY BERRESE” – GIVERNY E’ IL PAESE DOVE DIMORO’ E MORI’ CLAUDE MONET

Berra “Lo spettacolo si ripete: perché non dargli risalto? – scrive Paola Cucchi sulla pagina Facebook di Sei di Berra se… – “Giverny berrese”. Peccato non valorizzare questo tratto di canale”.

Le foto non rendono appieno lo spettacolo ma quanto si vede è meraviglioso. Siamo nel tratto dove “la fossa”, questo è il nome comune dato dai cittadini a questo canale, costeggia una strada sterrata con transito consentito ai residenti e ai pescatori, perché di fatto questo è un tratto appetibile per la pesca, dove si svolgono anche delle gare ufficiali. Poco più di 10 anni fa questo tratto di canale, ma anche una parte a valle e una parte a monte, furono interessati da un progetto di riqualificazione e ammodernamento, con un accordo firmato dall’Amministrazione Provinciale, quella Comunale (di Berra), Consorzio di Bonifica e Università di Ferrara.

Un progetto complesso, che andava dal recupero ittico e faunistico a quello strutturale della sponda (in questo tratto l’altra sponda versa su corte privata), con compiti ben precisi e distribuiti su tutti gli enti coinvolti.

L’inquinamento stava distruggendo fauna e flora ed anche i livelli dell’acqua gestiti dal Contuga, chiavica d’ingresso dell’acqua dal fiume Po, impedivano alle specie ittiche di entrare. Al progetto partecipò, anche se in modo “ufficioso”, l’Arci Pesca locale: fu proprio l’interessamento del presidente della locale sezione Paolo Beccati, che con i suoi collaboratori, permise la piantumazione delle piante e l’arrivo di “nuovi” pesci, naturalmente su indicazione dell’università di Ferrara.

Il progetto prevedeva anche panchine di approccio al canale o comunque stazioni distanziate lungo la sponda, per facilitare l’approccio alla Fossa anche ai diversamente abili, ma questa parte del progetto non fu mai realizzata. Non mancò invece il controllo continuo da parte dei volontari dell’Arci Pesca, che ancor oggi controllano quotidianamente il tratto del canale in questione (ma non solo questo): di recente un recupero di plastica che maleducati buttano dentro il canale. Non ultimo, da alcuni anni si notano notevoli gruppi di germani reali, nati in libertà. Quello che ora si chiede è di terminare quel progetto iniziato anni fa: il sassolino è stato lanciato, vediamo se qualcuno raccoglie l’onda.

(d.m.b.)

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