martedì, Luglio 15, 2025
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BERRA – SABATO 28 GIUGNO – LA BIBLIOTECA DI VIA PIAVE E’ STATA INTITOLATA ALLA POETESSA ALDA MERINI – PRESENTI SINDACO E AUTORITA’

Berra – Sabato 28 giugno, nell’anniversario dell’insediamento dell’Amministrazione guidata dal sindaco Simoni, è stata intitolata la biblioteca comunale di Berra alla poetessa Alda Merini.

Presenti il sindaco, il vicesindaco Peverati, gli assessori Ferrigato e Climelli e il Presidente del Consiglio Comunale Cinzia Corli oltre ad un nutrito e partecipe pubblico.

Come ha detto il Sindaco aprendo l’incontro, la scelta è caduta sulla “poetessa dei Navigli” perché è una grande donna, una donna che “ha trasformato la sua sofferenza in verità”; una donna che non è uscita sconfitta dalla lotta con la malattia mentale e dalle esperienze traumatiche che tale evento ha comportato; una donna forte che ha parlato, e continua a parlare, arrivando nell’intimo della gente.

Al tavolo dei relatori la nipote Giulia Poletti che si occupa di mantenere vivo il ricordo e di divulgare il lavoro di nonna Alda attraverso incontri e siti online e Ornella Spagnulo, dottoressa in Italianistica, poetessa a sua volta e autrice di un interessante volume “Alda Merini, la poetessa di tutti”.

A dialogare con le due gradite ospiti Micaela Spadoni, bibliotecaria presso Berra, che si è giostrata tra domande di carattere privato e personale che hanno riportato la nipote Giulia in mezzo ai propri ricordi di bambina, alle domande di carattere più tecnico-letterario rivolte alla dottoressa Spagnulo che nel volume oggi presentato ha raccontato di come sia nato l’interesse per Alda Merini e di come abbia impostato il suo lavoro analizzando “gli argomenti più attraversati da Alda Merini nelle sue poesie”: identità, amore, poesia, malattia e fede. Intorno a queste cinque tematiche si suddivide la produzione meriniana, una produzione ricca e, a volte, contraddittoria, ma come scrive Whalt Whitman “mi contraddico perché sono vasto e contengo moltitudini”.  

E moltitudini questa donna ne conteneva davvero. Con una vita segnata da estremi di luce e oscurità, di gioia e sofferenza, di euforia e depressione, Alda Merini ha trasformato la sua esperienza in una poesia cruda e intensamente emotiva che ha creato un ponte tra il personale e l’universale perché ciò che ha narrato nelle sue liriche non è solo suo, ciò che ha narrato nelle sue liriche appartiene a tanti, a tutti coloro che nei suoi versi si riconoscono. Ed è per questo che parlando del suo scrivere si parla di “verità”, quella verità che si sente tale perché vissuta davvero sulla pelle di chi la racconta; la sua scrittura era la sua terapia.

Il pomeriggio si è chiuso con la consegna dei fiori di rito alle ospiti, con lo “svelamento” della targa e, soprattutto, con l’impegno a creare “un percorso Merini”, affinché Alda Merini non rimanga solo un nome su una targa, ma sia stimolo a studiarne la produzione e le tematiche e a programmare, di conseguenza, gruppi di lettura e incontri che la studino e la celebrino.

(CRI.SE.)

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