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BERRA – COINVOLGENTE “LECTIO” TENUTA DALLA DOTT.SSA CECILIA VICENTINI SABATO 28 OTTOBRE PRESSO LE SALE PARROCCHIALI – DAVANTI A UN PUBBLICO ATTENTO LA DOTT.SSA HA PARLATO DI CARAVAGGIO ED HA LASCIATO ANCHE LA VOGLIA DI SAPERNE DI PIU’…

Berra – coinvolgente lectio quella che la dottoressa Cecilia Vicentini ha tenuto ieri, sabato 28 ottobre, presso le sale parrocchiali di Berra, una lectio egregiamente condotta, per deformazione professionale direi, sull’uomo e sull’artista Caravaggio.

Un excursus di 90 minuti in cui “tutti i tanti” presenti sono stati catturati da una narrazione coinvolgente, dicevo 90 minuti partendo dalla news che Caravaggio non è nato a Caravaggio, bensì a Milano, come attestano documenti ultimamente ritrovati e certificati sicuri per arrivare ai suoi ultimi giorni a Porto Ercole dove morì in vista della grazia tanto attesa. Una grazia attesa per poter ritornare a dedicarsi alle sue tele, invece non fu così. Caravaggio morì e con lui il suo genio innovatore. Ci ha lasciato una settantina di opere circa (il circa è dovuto a problemi di copie e di attestazioni non riconosciute in modo definitivo) in cui il buio e la luce che hanno caratterizzato la sua travagliata e perigliosa vita, furono riflessi nelle sue tele e lo resero immortale. La relatrice ha svolto il racconto in modo accattivante, semplice per noi profani, inserendo aneddoti divertenti, ma nello stesso tempo ci ha offerto tutta la sua vasta competenza che le viene, come lei ha sottolineato, dalla sua maestra, la dottoressa Francesca Cappelletti, grande esperta di Caravaggio e attualmente direttrice della Galleria Borghese a Roma, che l’ha introdotta ”negli ambienti e nelle atmosfere” del Merisi e l’ha resa appassionata al soggetto, tanto da farne, nonostante questo artista non sia specifico del suo ambito di studi, una profonda conoscitrice e divulgatrice.

L’incontro si è concluso con tanti apprezzamenti; particolarmente gratificanti quelli di alcuni presenti che hanno sottolineato come la lezione li abbia interessati al punto di “volerne sapere di più”. Ecco, questo è quello che deve fare un bravo insegnante, catturare l’interesse dell’uditorio, della platea, della classe, dell’aula tanto da spingere ad approfondire l’argomento. Suscitare attenzione e curiosità dovrebbe essere il fine primo di ogni relatore/relatrice: la dottoressa Vicentini lo ha fatto.

(CS)

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