13/11/2024
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BERRA – VENERDI’ 26 MAGGIO PRESSO LE SALE PARROCCHIALI SI E’ TENUTO UN INTERESSANTE INCONTRO ORGANIZZATO DA PARROCCHIA E GRUPPO “…SI PUO'” – TITOLO: “EFFETTI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO NEI PROSSIMI ANNI”

Berra – Si è svolto venerdì 26 maggio, presso le sale parrocchiali a Berra, un incontro con alte figure del Consorzio di Bonifica, dal titolo “Effetti del cambiamento climatico nei prossimi anni”.

Un incontro organizzato dalla Parrocchia e dal neo-nato gruppo “…SiPuò”: un gruppo in progress, un gruppo aperto, in continuo “accoglimento” di tutti coloro che vorranno aggregarsi per apportare nuove idee e forza lavoro (ok la mente, ma il braccio non è da meno); un gruppo di volenterosi volontari che si riuniscono periodicamente con lo scopo di rivitalizzare la Comunità: sia chi stanzia sia chi è solo di passaggio, con incontri a tema vario e anche con eventi culinari come la prossima “1^Festa Contadina” che si svolgerà Sabato 10 giugno in piazza à la Bèra.

L’incontro è stato aperto da don Francesco Pio, che ha dato il benvenuto agli ospiti e salutato la platea, e da Mauro Tumiati, volenteroso volontario del gruppo, che ha sottolineato come l’incontro sia stato fortemente voluto da Ettore Bellettato, imprenditore berrese, grazie al quale i relatori sono stati contattati.

Quello di venerdì sera è stato il primo di una serie di incontri che verranno proposti ed il tema era, sicuramente, di interesse “popolare”, data la situazione che si sta vivendo (anche se era stato organizzato in tempi “non sospetti”).

Moderatore Luca Natali, vice presidente del Consorzio di Bonifica, che ha aperto i lavori sottolineando che lo studio del territorio (il 44% del territorio ferrarese è sotto il livello del mare) della Meteorologia, del sottosuolo, la collaborazione con l’Università (luogo di studi per eccellenza) possano aiutare a comprendere e a cercare di progettare, se non soluzioni totali, forme di prevenzione per affrontare ciò che la Natura (così tanto bistrattata dall’uomo, dall’aumento esponenziale della popolazione e dal progresso) “sta combinando”.

L’ing Bondesan ha esordito dicendo che in un momento di piogge torrenziali quale quello che stiamo vivendo sembra fuori luogo parlare di siccità, pare quasi un ossimoro, ma in un intervento davvero ben articolato, con l’aiuto di slides efficaci e utilizzando un linguaggio comprensibile ai profani del settore (non mancando di spiegare ogni termine che, magari, essendo un tecnicismo potesse risultare poco chiaro alla platea) ha mostrato come i due eventi siano strettamente, anche se per noi, stranamente, connessi.

Ha illustrato come “siccità e piogge” siano il problema contingente, ma come il territorio sia “affetto” da fenomeni di subsidenza (abbassamento del suolo) e eustatismo (innalzamento dei mari), che contribuiscono a moltiplicare i problemi aggiungendo quelli legati alla risalita del cuneo salino che contaminano le falde acquifere e mettendo a rischio le colture del territorio, non ultime le risaie.

Ha tenuto la platea inchiodata grazie al suo modo espositivo lineare, il modo di un uomo appassionato del proprio lavoro, che è legato, principalmente allo studio delle carte topografiche, ma, come ci ha detto, non è solo un ” topo di archivio”, è un ingegnere che ama essere “sul campo”, che ama essere in mezzo “ai lavori”, che vuole sporcarsi le mani mescolandosi ai suoi operai come ha fatto nei giorni scorsi andando nella terra ferita di Romagna, dove un’azione sinergica di vari Corpi (Consorzio di Bonifica, Protezione Civile, Vigili del Fuoco ed altri) è al lavoro senza sosta, con turni continui per liberare dall’acqua le terre alluvionate.

Al tavolo dei relatori anche il dottor Marini, direttore finanziario del Consorzio, perché se servono lo studio e l’impegno, servono anche i fondi per portare avanti i progetti di prevenzione e di aiuto, quindi servono progetti per accedere ai finanziamenti del Pnnr, ma anche di altre forme messe in essere dal Governo. E non c’è tempo da perdere, i segnali preoccupanti di cui siamo in possesso ci dicono che bisogna lavorare per trovare soluzioni. Come ha sottolineato l’ing. Bondesan in chiusura alla serata “quando mi sono laureato, negli anni ’90, fenomeni come quelli che stiamo vivendo non sono mai stati oggetto di studio perché erano considerati pura follia”.

Oggi invece, a distanza di soli 30’anni, li stiamo vivendo.

(cri.se.)

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