Berra – L’Italia a piedi, è l’impresa che più di due mesi fa ha intrapreso Gianluca Mantovani, titolare di un’azienda tessile a Prato in Toscana, affetto da due patologie autoimmuni. La sua è un’iniziativa a dir poco singolare, studiata da tempo nei minimi dettagli, e messa in pratica con una finalità precisa.
Un viaggio ad emissione zero e zero rifiuti e con due messaggi nobili da divulgare: valorizzare le bellezze dei piccoli borghi italiani e diffondere la conoscenza delle malattie autoimmuni. Il cammino a piedi lungo i sentieri e i tratturi italici vuol essere l’esempio plastico e tangibile che con la malattia si può convivere senza che essa prenda il sopravvento sulla vita delle persone.
Nativo di Prato, da genitori ferraresi (papà Gianni di Berra e mamma Nettunia di Cologna) Gianluca e sposato con figli ed ha 48 anni: da quando ne aveva 30, ha scoperto di essere affetto da due patologie autoimmuni. Patologie per le quali deve eseguire anche delle particolari terapie mensili; cure che sta effettuando anche in questi giorni di duro cammino.
L’attraversata a piedi dello Stivale lungo la dorsale appenninica è un progetto che è anche una sfida per dimostrare al resto del mondo che la malattia si può combattere e gestire anche in situazioni di particolare difficoltà. Dopo che Mantovani avrà concluso il suo accidentato percorso, da un capo all’altro della penisola, sarà avviato il progetto Vagamonti.
Si tratta di un vero e proprio iter formativo destinato a tutte quelle persone che, anche se condizionate da problemi di salute, vogliono ritrovare un nuovo rapporto col proprio corpo e le proprie capacità fisiche. Vagamonti sarà anche un modo per riavvicinarsi alla bellezza della natura nelle tante e meravigliose zone paesaggistiche che caratterizzano il nostro Belpaese.
Mantovani è partito il primo di aprile da Lampedusa, la località più a Sud dell’Italia e conta di arrivare per metà luglio a Predoi in Trentino, il Comune italiano più a nord. Zaino in spalle, ad accompagnarlo è il suo amico e fotografo Andrea Foligni che immortala ogni tappa. Camminate e fermate fatte non solo di magnifici angoli naturalistici ma anche di tanti e importanti incontri. E poi c’è Tosca la sua affezionatissima cagnolina, magnifico esemplare di border collie.
Ovunque si fermano Mantovani e suoi due compagni di viaggio stanno ricevendo un’incredibile accoglienza da parte della gente del posto: guide ambientali, amministratori locali, semplici cittadini. Da parte di tutti tante dimostrazioni di affetto e vicinanza; tanto calore e tanta genuinità per dei gesti che rivelano e confermano la grande anima generosa degli italiani.
Affetto sia da artrite reumatoide che dalla sindrome di Sjogren, Gianluca non si è mai fermato. Ha solo rallentanto, come ci tiene spesso a dirmi mentre mi racconta la sua storia! Da quando ha dovuto lasciare la corsa agonistica e il trail, si è dedicato al trekking riscoprendone i benefici. E da lì il sogno di percorrere un lungo cammino. Un sogno che ora diventa realtà. È un progetto a più mani di circa 2 anni di “studio” che vede coinvolto tutto il team di Vagamonti, una neo associazione che si definisce “luogo dove aiutare gli altri camminando“.
Il cammino è lungo 2.507 Km e attraversa oltre 200 piccoli comuni della nostra penisola da sud a nord: si snoda tra antichi tratturi, sentieri e percorsi immersi nella natura di tutta Italia. E a breve Gianluca arriverà a Berra, paese a lui poco conosciuto ma dove ha preso i natali e dove risiedono alcuni parenti.
Qui i suoi genitori erano molto conosciuti, soprattutto papà Gianni, sempre in giro per il paese con la sua bicicletta. L’arrivo di Gianluca a Berra è previsto per il 22 giugno, ed i preparativi per accoglierlo sono già in essere. Qui ha alcuni parenti, ma solo il fatto che i genitori erano berresi, hanno spinto in molti a riservargli una sorpresa. È prevista una breve sosta e poi la ripartenza per Polesella ed in direzione Padova.
(d.m.b.)
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