venerdì, Aprile 19, 2024
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RO – SITUAZIONE GRAVE STIGMATIZZATA DALLA CONSILIERA DI MINORANZA SERENA OCCHI – ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO, DOPO DECENNI DI ATTIVITA’, SONO STATE ESTROMESSE DAL COMUNE CHE HA CHIESTO LA RESTITUZIONE DELLE “CHIAVI” – CI SARA’ UNA SOLUZIONE?

Ro “La Roese calcio, dopo più di quarant’anni di gestione dell’impianto sportivo, ha riconsegnato le chiavi e ha cessato di esistere e con essa anche la Sagra della Miseria; il Guarda calcio ha riconsegnato le chiavi dell’impianto e stessa sorte per l’Associazione Pro Alberone e Nuova Associazione di Guarda, che organizzavano la Sagra del Zanin e la Festa della Salama”.

A denunciare quanto sta accadendo è la consigliera di minoranza Serena Occhi (Futuro eco-compatibile), che traccia un bilancio poco rassicurante sulla situazione degli impianti sportivi e sulle difficoltà che sta attreverando il volontariato locale.

Nel fare questo la consigliera parte dal fatto che in questi giorni si sta verificando l’invasione dell’erba alta ovunque, compresi gli impianti sportivi all’aperto, “Una cosa mai successa negli ultimi 40 anni – rileva Occhi, che si chiede – La  motivazione? Le convenzioni scadute”.

Secondo indiscrezioni pare che l’amministrazione comunale abbia chiesto a tutte le associazioni di volontariato presenti sul territorio comunale di Riva del Po di riconsegnare al più presto le chiavi in possesso di chi svolge la propria attività usufruendo di impianto pubblico, una sorta di “reset”, per ripartire da zero, ma con una situazione che appare paradossale.

E la lista delle associazioni in “chiusura” prosegue. “Mi risulta che la stessa situazione ci sia anche per il GAF e la Mostra della civiltà contadina, altre Associazioni sportive come Ro Volley School e Tommy Stunt Team – spiega la consigliera – dopo numerose richieste avanzate all’amministrazione comunale, devono rinunciare o rivolgersi altrove per praticare le loro attività.

Le associazioni di volontariato sono il cuore in piccoli paesi come il nostro, e dovrebbero essere custodite gelosamente, come un tesoro raro e prezioso. Ora la domanda mi sorge spontanea. Di chi è la colpa di questa situazione? Che sia anche stavolta dell’ Amministrazione precedente che avrebbe potuto prevederlo e stipulare convenzioni che durassero almeno un quinquennio in più?”.

Occhi termina con una battuta dialettale. “Intant che al dutor al pensa, al malà al mor!”.

(d.m.b.)

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