venerdì, Aprile 19, 2024
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RIVA DEL PO, I NODI ARRIVANO AL PETTINE – MOLTI I PROBLEMI CHE IL SINDACO DEVE RISOLVERE – LE DIFFERENZE TRA LE PROMESSE ELETTORALI E IL MANTENERLE…

IL SINDACO DI RIVA DEL PO ANDREA ZAMBONI
GUARDA FERRARESE
RO
BERRA

Riva del Po(dall’inviato Luccico) Sono circa 2300 i problemi che il sindaco di Riva del Po Andrea Zamboni deve (cercare di) risolvere.

Come se non bastassero quelli che ha (compresi quelli dell’unione Terre e Fiumi, fino a quando ne è Presidente). Si tratta dell’illuminazione pubblica e la cifra è riferita al numero di punti luce presenti sul territorio comunale.

Un intervento di manutenzione straordinario annunciato perché gli ex sindaci, Giannini e Zaghini, lo hanno ripetuto più volte durante la campagna referendaria per la fusione.

“Con i contributi che arrivano, ad esempio (ma era realtà), si può pensare di rifare la pubblica illuminazione. Ed ora eccoci.

Interpellato sulla questione il primo cittadino per ora non di sbottona e rilascia un lapidario: “Vi dirò; per ora nulla di concreto”. Ma sul da farsi le idee chiare il sindaco le ha, sa perfettamente quello che vuole.

Premesso che abbiamo in essere un impianto di pubblica illuminazione a dir poco pietoso, che non passa sera che qualche via rimanga al buio, situazione peggiorata dal passaggio negli stessi tubi della fibra ottica, che ha distrutto tutto, l’intervento ha una impellente urgenza.

Poi il fatto che il sindaco Zamboni voglia partire presto con la videosorveglianza, che sappiamo tutti che di sera necessita di una illuminazione adeguata, è chiaro che anche l’illuminazione pubblica deve essere sistemata a breve.

Ed allora partiamo con le indiscrezioni/ipotesi. Rifarla completamente e con luci a LED, più sicure e luminose, con gestione diretta del personale del comune significherebbe “mangiarsi” molto o tutto della prima rata del contributo. Cosa impensabile.

Ma esistono sul territorio ditte che rifanno l’impianto e lo gestiscono in cambio di un canone. CPL Concordia di Modena; Hera on Demand di Bologna; 3Digis di Padova; sono alcune di quelle.

Con ogni probabilità il sindaco sta sondando il mercato, per capire la più idonea all’esigenza di questo comune. Solitamente queste convenzioni, per avere un buon rapporto qualità prezzo, hanno lunga durata, 10/15 anni, ma penso che all’amministrazione comunale interessi solamente risolvere il problema a costi contenuti.

A conti fatti ed ammesso che sia questa la strada che il sindaco intende percorrere, rimane l’ultimo ostacolo. In essere un contratto con la tim che non è scaduto, anche se la scadenza è prossima.

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