giovedì, Aprile 18, 2024
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SERRAVALLE, ALLARME INQUINANTI PFAS NEL PO PER IL VENETO E TRANQUILLITA’ PER EMILIA ROMAGNA – LA CHIMICA RISPETTA IL CONFINE REGIONALE?

Serravalle. Sembrava finito l‘allarme da inquinanti Pfas del fiume Po ed invece la regione Veneto ritorna all’attacco, mentre la sponda Emiliana tace.

Una situazione paradossale che si protrae da alcuni anni: pur essendo due le sponde del Po, pare che l’inquinamento abbia preso sede solamente (e fortunatamente diciamo noi emiliani) su quella veneta.

Secondo la regione Veneto il tutto è scaturito dal fatto che vi sono dei parametri di riferimento non univoci e che lo stesso Veneto vorrebbe che venissero unificati a livello nazionale.

In questi giorni sono stati resi noti i dati relativi all’intossicazione contratta dai cittadini veneti sottoposti a controllo: la risposta è allarmante, almeno secondo i parametri veneti, con cittadini che hanno contratto intossicazioni 10 volte superiori lo standard; pare che nessuno di questi abbia manifestato particolari problemi.

Sempre in questi giorni il Direttore dell’area tutela e sviluppo del territorio Veneto Nicola Dell’Acqua, ha chiesto all’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (Arpav) di inviare al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Rovigo una relazione in merito alla presenza del composto perfluoroalchilico cC6O4 rilevata nelle acque del fiume Po negli ultimi mesi.

“Vorrei ricordare – aggiunge Dell’Acqua – che, in seguito ai dati rilevati a marzo, la Regione ha avviato controlli specifici relativi alla presenza di cC6O4 e, attraverso il gestore Veneto Acque, ha posto dei filtri nelle acque del Po. Questo a garanzia della salute di tutti i cittadini, dal momento che ancora non si conoscono le caratteristiche né gli effetti sulla salute di queste nuove sostanze. E che a livello nazionale, a differenza di quanto fatto dalla Regione del Veneto, non sono stati ancora posti limiti ambientali”.

Come già detto tali filtri, a carboni attivi, sono presenti nei due centri di potabilizzazione (Ro e Serravalle) gestiti dal cadf già dal 1986, anno dell’allarme atrazina.

Contestualmente la regione Veneto sta anche lavorando per poter identificare chi sono i potenziali inquinanti da Pfas: ditte, industrie, che si trovano anche più a monte del problema inquinante.

(d.m.b.)

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